gerarchia

Assistenza tecnica in aree di particolare depressione - AST/APD , 1969 - 1987 (con documenti fino al 1993)

Livello di descrizionesubseries
Consistenzabb. 555
storia istituzionale/biografiaLa legge 26 giugno 1965, n. 717, diede vita a un nuovo ambito di intervento affidato alla Cassa per il Mezzogiorno, che riguardò tra gli altri anche il settore dell'assistenza tecnica. Con l'articolo 7, comma c, essa fu autorizzata infatti a realizzare "opere per il potenziamento e l'ammodernamento dei servizi civili in ristretti ambiti territoriali caratterizzati da particolare depressione" nell'ambito delle direttive del piano di coordinamento degli interventi pubblici previsto dalla stessa legge. Le direttive per la predisposizione di tale piano, approvate dal Comitato dei ministri per il Mezzogiorno nel corso della riunione del 15 ottobre 1965, vennero discusse dal Consiglio di amministrazione durante la seduta n. 800 del 17 novembre 1965. Relativamente alle aree a particolare depressione, esse stabilivano che i "servizi civili" dovessero riguardare i servizi potabili e igienici, le attrezzature scolastiche, gli ospedali e le altre opere al servizio del settore sanitario. A tale complesso di interventi se ne aggiungevano altri che riguardavano l'azione di assistenza tecnica e sociale alle autorità comunali e alle popolazioni. Nel 1966 vennero individuate dal piano di coordinamento degli interventi pubblici nel Mezzogiorno le zone interessate dall'intervento e il Ministro per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno indicò i comuni ricadenti in esse, il cui elenco pervenne alla Cassa nel dicembre 1966. Sulla base di tali elementi venne formulato un programma organico, ratificato dal Consiglio dei ministri per il Mezzogiorno il 17 gennaio 1967, che riguardava i settori delle reti idriche e fognanti e dell'edilizia scolastica e prevedeva la realizzazione di opere civili minori in attuazione di specifici programmi di assistenza tecnica e promozionali. L'anno successivo fu avviato l'intervento nei primi due settori mentre per il terzo, in attesa della definizione di un piano, venne iniziata una azione limitata ai pochi comuni particolarmente depressi dove operavano appositi centri integrati di assistenza tecnica e sociale. A tal fine il Cda nella seduta n. 884 del 20 ottobre 1967 decideva la costituzione di un apposito gruppo di lavoro formato da elementi interni e consulenti esterni e l'accentramento dell'attività presso l'Ufficio assistenza tecnica che costituì una sezione dedicata. Contemporaneamente all'azione promozionale, veniva selezionato un gruppo di opere che potevano essere inserite in programmi formulati dai centri stessi e raggruppabili in quattro categorie: piccoli interventi a carattere sociale (risistemazione di asili e fontanili, piccole opere civili come sistemazioni interne di centri abitati, piccole fognature, etc.), infrastrutture minori (strade interpoderali, acquedotti rurali, allacciamenti elettrici a carattere collettivo), opere produttive a carattere agricolo (schemi irrigui, aziende a conduzione collettiva, riserve di caccia, impianti di trasformazione di prodotti), interventi connessi con attività extra-agricole (piccolo artigianato, valorizzazione delle risorse e delle tradizioni). Nella seduta n. 920 dell'8 novembre 1968 il Cda dettava le precisazioni operative degli interventi. Al fine di snellire quanto più possibile le procedure e quindi rendere possibile una rapida realizzazione dei progetti, per le opere di modesto rilievo tecnico ed economico (importi inferiori ai 20-25 milioni di lire) la Cassa consentì un'istruttoria semplificata con controlli diretti a cura dell'Ufficio assistenza tecnica: gli elaborati progettuali potevano essere limitati ai soli documenti di progettazione esecutiva (relazione tecnico-economica, disegni, profili, sezioni e computo metrico) e l'autorizzazione dei lavori in economia poteva essere concessa direttamente dall'ente affidatario. Il termine di collaudo poteva essere fissato entro tre mesi dalla data di ultimazione dei lavori e gli importi erano erogati sulla base degli stati di avanzamento. Inoltre per consentire un più rapido iter di approvazione veniva stabilito che i progetti con importi inferiori a 20 milioni di lire potevano essere approvati mediante disposizione presidenziale che doveva essere ratifica dal Consiglio di amministrazione. L'azione a favore delle aree di particolare depressione venne accentuata in seguito all'emanazione delle leggi nn. 182 e 241 del 18 marzo 1968 e n. 160 dell'8 aprile 1969, le prime che seguirono agli eventi sismici nella Sicilia occidentale, l'ultima che prevedeva nuovi finanziamenti per l'intervento nel Mezzogiorno. Per far fronte al nuovo impegno, venne costituita una commissione consiliare affiancata da un gruppo di lavoro (approvato nella seduta del 2 maggio 1969 e costituito con ordine di servizio n. 660 dell'11 luglio 1969) alle dirette dipendenze della Direzione generale. In seguito ad una verifica diretta effettuata nel dicembre 1969 nei comuni interessati per individuare le opere prioritarie, il Consiglio di amministrazione deliberò il varo della seconda fase dell'intervento relativo alle opere civili minori estendendolo a tutti i comuni dichiarati depressi. Sulla base delle opere dichiarate finanziabili dalla Cassa, il gruppo di lavoro provvide ad autorizzare i progetti presentati dai comuni interessati, rispettando le priorità da essi indicate. L'intervento venne articolato in due parti, una relativa ad opere pubbliche di piccole dimensioni rappresentate da infrastrutture, come piccoli impianti di irrigazione, viabilità e acquedotti, interessanti varie aziende, un'altra riguardante opere private dirette alla trasformazione fondiaria di aziende associate (seduta Cda n. 961 del 14 novembre 1969). Per queste ultime era prevista la possibilità di usufruire del premio di incoraggiamento ai sensi dell'art. 40 del regio decreto n. 215/1933 che elevava il contributo fino alla misura massima dall'80% al 90%. L'istruttoria dei vari progetti competeva ai rispettivi servizi di competenza, mentre il gruppo di lavoro si occupava esclusivamente dell'attività di promozione e coordinamento. La quantità di richieste pervenute dai comuni fu tuttavia tale che la Cassa non riuscì a finanziarle interamente. La pressione degli enti locali e la mancanza di chiarezza circa il tipo di opere finanziabili trovarono soluzione con l'approvazione della legge n. 205/1971 e della legge n. 853/1971, che definivano le opere da finanziare da parte della Cassa e stanziavano ulteriori somme. La materia veniva ulteriormente definita con la legge n. 1102/1971, che estese l'intervento ai comuni dei territori classificati montani. La Cassa tuttavia non si adeguò immediatamente al dettato legislativo, esprimendo le proprie riserve. L'estensione ai nuovi territori venne quindi discussa e recepita dal Consiglio di amministrazione soltanto nella seduta n. 1032 del 28 gennaio 1972, nel corso della quale il consigliere Luigi Mazzei presentò una relazione in cui ripercorse la genesi e lo sviluppo dell'intervento della Cassa in questo ambito, venne approvata la costituzione di una commissione consiliare cui era demandato il compito di classificare la priorità delle opere in relazione alle disponibilità finanziarie e vennero discusse le linee e i criteri che dovevano ispirare tale attività. Il programma degli interventi da realizzare venne ratificato invece nel marzo successivo e il Cda impegnò la somma di 300 miliardi di lire di cui 7 destinati al settore dell'assistenza tecnica e iniziative promozionali (seduta Cda n. 1040 del 23 marzo 1972). Infine, la Commissione consiliare per gli interventi nelle aree a particolare depressione presentò le sue conclusioni al Consiglio di amministrazione nel corso della seduta n. 1043 del 14 aprile 1972. Dopo l'istituzione delle regioni e in attesa del relativo passaggio di competenze ad esse, nel febbraio 1972 vennero rinnovate le concessioni per i 22 centri di assistenza tecnica operanti nelle aree di particolare depressione (seduta Cda n. 1035 dell'11 febbraio 1972). Analogamente a quanto già stabilito per gli altri centri di assistenza tecnica, i progetti con importi inferiori a 10 milioni di lire potevano essere approvati con determinazione presidenziale, quelli compresi fra i 10 e i 20 milioni di lire con disposizione presidenziale, che doveva essere ratificata dal Consiglio di amministrazione, mentre quelli al di sopra dei 20 milioni mediante approvazione del Consiglio di amministrazione. All'inizio del 1972, l'azione promozionale svolta da tali strutture, che avevano lo specifico compito di indirizzare la trasformazione fondiaria verso forme più produttive ed evolute e di razionalizzare le tecniche colturali e gestionali delle piccole aziende contadine, aveva portato alla realizzazione di un primo nucleo di una ventina di aziende a gestione associata e a numerose cooperative nel settore dell'artigianato rurale e delle attività particolari, come allevamenti avicoli e cunicoli (appunto per il Consiglio di amministrazione del 12 gennaio 1972), che nel 1973 erano divenute rispettivamente 67 e 122 (appunto per il Consiglio di amministrazione del 14 febbraio 1973). Il programma di assistenza in queste aree proseguì con l'approvazione nel dicembre 1972 del finanziamento di impianti cooperativi tramite l'accantonamento di una somma dedicata a tale scopo da imputare sui fondi previsti dall'art. 6, comma 2, della legge n. 853/1971 destinati alle aree a particolare depressione (seduta Cda n. 1057 del 1° dicembre 1972). Infine, l'anno seguente le concessioni dei centri di assistenza tecnica vennero rinnovate un'ultima volta fino al 31 dicembre 1973 (seduta n. 1067 del 9 marzo 1973). Successivamente tali strutture, come quelle che operavano sul resto dei territori di competenza della Cassa, vennero trasferite alle regioni in seguito alla delibera CIPE del 15 marzo 1973. Il programma di assistenza tuttavia proseguì anche negli anni successivi fino al completamento, inquadrandosi in quello più ampio realizzato sugli altri territori interessati dall'intervento della Cassa, di cui costituiva uno speciale capitolo di spesa. [a cura di Ornella Stellavato]
storia archivisticaLa serie è stata sottoposta ad un intervento di ricondizionamento probabilmente risalente agli anni '80 ed è stata unita ad altre serie riguardanti il settore dell'assistenza tecnica recanti numerazione distinta, che si sovrapponeva, e identificate da sigle diverse: AST/[num.], per i progetti relativi ai centri di assistenza tecnica agricola, AST/APD/[num.], per i fascicoli relativi ai progetti realizzati nell'ambito dell'assistenza tecnica nelle aree di particolare depressione, AST/CAL/[num.] per quelli riguardanti i centri di assistenza istituiti in Calabria utilizzando i fondi della legge speciale Calabria (legge 26 novembre 1955, n. 1177), AST/FC/[num.], per le pratiche relative al finanziamento di attività mediante il fondo comune. I fascicoli e i sottofascicoli versavano in uno stato di grave disordine e il contenuto delle buste non sempre rispecchiava quanto indicato sul dorso delle stesse. La documentazione è stata quindi sottoposta a un intervento di riordinamento finalizzato a distinguere le apposite serie e sottoserie. I fascicoli sono stati quindi sottoposti ad una attività di rilevamento dati al fine di implementare un apposito database. Sono stati rilevati i seguenti dati, corrispondenti ai relativi campi: "Numero di progetto"; "Concessionario"; "Comprensorio di bonifica"; "Regione, Provincia, Comune, Località"; "Importo progetto"; "Importo contributo ammesso"; Importo contributo concesso"; "Numero e Data della concessione"; "Tipologia dell'opera finanziata"; "Materiale iconografico"; "Note". [a cura di Ornella Stellavato]
DescrizioneLa serie riguarda la realizzazione degli interventi previsti nell'ambito del programma di assistenza tecnica nelle aree a particolare depressione ai sensi di quanto disposto dall'art. 7 della legge 26 giugno 1965, n. 717. Contiene documentazione progettuale (in originale o in copia), copia della monografia predisposta dall'Ufficio assistenza tecnica del Servizio bonifiche e trasformazioni fondiarie, della relativa delibera di approvazione del Consiglio di amministrazione e della disposizione o determina presidenziale, corrispondenza con l'ente concessionario, documentazione relativa al collaudo parziale o totale dell'opera e relativa determinazione presidenziale di approvazione, disposizioni presidenziali, delibere del commissario liquidatore o del direttore generale Agensud di chiusura o revoca della concessione. Può essere presente documentazione inerente alla gara per l'appalto del progetto o richiesta di finanziamento da parte dell'ente concessionario, all'approvazione di perizie di variante e alla richiesta di acconti sui contributi concessi per la realizzazione delle opere, nonché a eventuali contenziosi intercorsi e alle riserve avanzate dalle imprese. Si segnala inoltre la presenza di fascicoli relativi alla istituzione di centri di assistenza tecnica e riguardanti progetti sospesi.
[a cura di Ornella Stellavato]
ordinamento e strutturaSul dorso di ciascuna busta è indicato il numero del progetto, la regione e la provincia di realizzazione. Ciascun fascicolo reca sulla coperta la segnatura del numero di progetto, corrispondente al numero della perizia approvata, nella forma AST/APD[num.]. La camicia reca inoltre l'indicazione dei seguenti dati: regione, provincia, comune, opera, ente concessionario, importo previsto e data di arrivo. La serie appare lacunosa, molti fascicoli risultano infatti mancanti. Si segnala infine che la numerazione dei fascicoli si sovrappone a quella della serie AST fino al numero 132, a partire dal numero successivo infatti essa appare consecutiva. [a cura di Ornella Stellavato]
Persone

Mazzei Luigi

Enti

Comitato interministeriale per la programmazione economica - CIPE

strumenti archivisticiBanca dati: Beatrice Fochetti e Giordana Valente.
strumenti di ricerca schedatura delle pratiche
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