gerarchia

Sottosottoserie: Pratiche di contributi industriali con esito negativo , 1957 - 1974

Livello di descrizioneotherlevel
Consistenzafascc. 593 (bb. 15)
storia istituzionale/biografiaDall'analisi dei fascicoli è possibile evidenziare alcune delle motivazioni più frequenti che hanno determinato il non accoglimento delle domande. Innanzitutto, specialmente nel primo periodo di attività della Casmez, le domande di finanziamento riguardarono ambiti non di pertinenza della Cassa: esemplificative in questo senso sono alcune richieste di contributo per l'ampliamento di cinematografi. Particolarmente numerose sono anche quelle relative al rifacimento e all'ammodernamento di panifici, le quali non potevano essere accolte in quanto considerate attività commerciali. O ancora le domande non trovavano accoglimento, ai sensi dell'art. 18 della legge del 29 luglio 1957, quando provenienti da zone con una popolazione superiore a 75.000 abitanti; in seguito in base all' art. 3 della legge n. 555 del 18 luglio 1959, tale limite fu innalzato a 200.000. Inoltre in base all'art. 19 della legge n. 634 del 29 luglio 1957 era possibile presentare domanda di contributo per opere iniziate prima dell'entrata in vigore della legge stessa, purché l'inizio dei lavori non fosse anteriore al 17 settembre 1956, data di presentazione in Parlamento della legge. Molte domande furono respinte proprio perché i lavori erano antecedenti a tale data. In molti casi, invece, le somme investite dalle ditte erano al di sotto dei parametri previsti dalla legge. Infatti in base a quanto previsto dal D.M. (Ministro per gli interventi straordinari per il Mezzogiorno) 8 febbraio 1967 non poteva essere erogato contributo sia alle ditte che avevano realizzato ampliamenti dei propri impianti per una inferiore a 15 milioni di lire sia a quelle che avevano investito una somma inferiore ai 30 milioni di lire per la realizzazione di nuove costruzioni. [a cura di F. Pala]
storia archivisticaL'intervento archivistico volto allo studio e schedatura dell'intera serie dei contributi industriali ha permesso di riportare alla luce la presente sottoserie, i cui fascicoli, presumibilmente all'inizio degli anni ottanta in concomitanza con un intervento di riordinamento e ricondizionamento, furono erroneamente accorpati agli incarti delle pratiche della serie principale dei contributi industriali, secondo il numero di pratica, trascurando del tutto il fatto che facessero riferimento a diversi intestatari. Era tuttavia evidente la volontà originaria dell'Istituto di mantenere distinte le due sottoserie, assegnando alle pratiche oltre al numero di posizione le sigle letterali "CI" per quelle andate a buon fine e "N/CI" per quelle respinte. A partire dal 1968 le pratiche respinte vennero archiviate nella serie principale alla cui introduzione si rimanda per le informazioni sulle modalità di erogazione dei contributi.
DescrizioneI fascicoli di questa sottoserie, contenenti documentazione tra il 1957 ed il 1974, sono ordinati sulla base del numero di posizione originale, in linea di massima coincidente con l'ordine di arrivo delle domande di contributo.
I fascicoli reperiti sono 593 e poiché l'ultimo porta il numero di posizione originale 673 risultano finora mancanti 80 fascicoli. Non si può escludere che essi, in tutto o in parte, si trovino in disordine all'interno di altre posizioni della serie principale.
I fascicoli sono solitamente composti dalla domanda di contributo che il richiedente presentava ad uno dei tre istituti di credito (ISVEIMER, IRFIS E CIS) ai quali spettava il compito di avviare l'istruttoria.
Talvolta la domanda è redatta su un "questionario" precompilato e spesso le ditte richiedenti allegavano le fatture delle spese sostenute o documentazione che attestasse la loro natura giuridica e il loro stato finanziario e patrimoniale (ad esempio il certificato della Camera di commercio competente per territorio).
Dagli istituti la pratica passava alla Cassa, la quale poteva richiedere alla ditta interessata l'invio di ulteriore documentazione (che ne comportava l'archiviazione nel caso in cui la richiesta non venisse soddisfatta) oppure respingere direttamente la richiesta di contributo, specificandone le motivazione e dandone notizia alla ditta e all'istituto che aveva condotto l'istruttoria.
strumenti archivisticiInventario a cura di Francesca Pala.
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