gerarchia

Commissione del personale , 1976 - 1990

Livello di descrizioneseries
Consistenzaregg. 2, fascc. 36
storia istituzionale/biografiaL'istituzione di un organo specifico per la partecipazione consultiva del personale alla gestione degli affari ad esso relativi coincise, nel regolamento del 1965 [Nota: "Disposizioni relative all'ordinamento del personale", artt. 13 e 14. Testo adottato dal Consiglio di Amministrazione in data 16 giugno 1965 e approvato dal Ministero per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno, con decreto del 14 dicembre 1965.] , con la trasformazione della natura del rapporto di lavoro da privatistico e a termine ad assimilato al pubblico impiego e a tempo indeterminato. In base alla legge 18 marzo 1968, n. 249, art. 10, "alle commissioni centrali per il personale [erano] devolute le attribuzioni attualmente spettanti al Consiglio di amministrazione in tutte le questioni relative al personale, con qualifica non superiore al Direttore di Sezione". Fra le integrazioni e le modifiche approvate nel corso degli anni al primo regolamento, particolarmente significativa fu la delibera del Consiglio di amministrazione n. 1100 del 25 luglio 1974 (approvata dal Ministero per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno con decreto del 18 ottobre 1874), con la quale si recepì la più moderna configurazione della commissione del personale [Nota: Prospettata in analogia a quanto era allora oggetto di trattativa per il riordinamento degli enti pubblici e del rapporto di lavoro del personale dipendente, successivamente definito all'art. 23 della legge del 20 marzo 1975, n. 70. In base a tale disposizione presso ogni ente venne costituita una commissione del personale presieduta dal presidente dell'ente stesso o, per sua delega, da un membro del consiglio di amministrazione e composta da dipendenti dell'ente per metà nominati dall'ente stesso, ivi compreso il direttore generale, e per metà eletti da tutto il personale, secondo le norme previste dagli accordi sindacali. ] : un organo consultivo della Cassa per il Mezzogiorno con il potere/dovere, in una logica tecnica (giuridica e funzionale), di emettere pareri obbligatori, ma non vincolanti, da perfezionare successivamente a cura dell'Amministrazione. Ai termini della delibera del 1974, la Commissione "esprime[va] pareri e formula[va] proposte sulla formazione e modificazione del regolamento organico, sull'impiego del personale, sulla costituzione dei gruppi di lavoro, sul passaggio del personale da una funzione ad altra equivalente nell'ambito della medesima qualifica ed [era] sentita sui trasferimenti, sui provvedimenti di cessazione dal servizio non conseguenti al raggiungimento del limite di età ed in genere su tutti i provvedimenti che riguardano il personale". Dall'obbligatorietà della consultazione discendeva l'annullabilità degli atti e delle disposizioni non sottoposti preventivamente a un parere della stessa commissione. La pariteticità della commissione rappresentò un notevole passo avanti sulla via della democratizzazione della politica del personale, istituzionalizzando e promuovendo la partecipazione più responsabile dei lavoratori e stimolandone la vigilanza sull'operato dei propri rappresentanti. In seguito agli accordi con le organizzazioni sindacali, con DPR del 26 maggio 1976, n. 411, vennero definite le disposizioni relative alla composizione della commissione. Essa durava in carica un triennio e risultava composta dal presidente della Cassa, con funzioni di presidente, con possibilità di delegare le funzioni a un consigliere di amministrazione; dal direttore generale dell'ente; da quattro dipendenti di livello dirigenziale più elevato, compreso il dirigente dei servizi del personale, nominati dal presidente dell'ente; da cinque dipendenti eletti dal personale, con rapporto di impiego a tempo indeterminato in servizio alla data di indizione delle elezioni; e dal segretario, nominato dal direttore generale. Per ciascun membro e il segretario era previsto un supplente. L'elezione dei rappresentanti per il personale veniva effettuata a scrutinio di lista con il sistema proporzionale ed utilizzazione dei resti. Alla lista che conseguiva i due terzi dei voti validi erano attribuiti i quattro quinti dei posti. Erano ammesse le liste sottoscritte da almeno il 5% dei dipendenti aventi diritto di voto. Le norme di procedura per lo svolgimento delle elezioni erano stabilite d'intesa con le organizzazioni sindacali. La Commissione si riuniva, di norma, ogni quindici giorni. Le convocazioni comprensive di ordine del giorno venivano diramate in anticipo di almeno cinque giorni e contenevano l'indicazione dell'ordine del giorno e dei relativi relatori. Per la validità delle riunioni era richiesta la presenza di almeno due terzi dei membri. Le deliberazioni venivano adottate a maggioranza dei presenti e a parità di voti prevaleva quello del presidente. Per ogni seduta veniva redatto un verbale nel quale erano riportati i pareri, le proposte e le mozioni esaminate, nonché le dichiarazioni che ciascun componente riteneva di farvi inserire. Il verbale era firmato dal presidente e dal segretario, che ne curava la pubblicazione immediata, stralciando le parti relative alla sfera personale del dipendente. Il testo integrale era, quindi, trasmesso al Consiglio di amministrazione, se la materia trattata era di sua competenza o, comunque, all'organo che doveva emettere la disposizione alla quale si riferiva il parere espresso. I verbali delle sedute della Commissione non avevano funzione di pubblicità e non ne era obbligatoria la pubblicazione, come invece vigeva per le disposizioni adottate successivamente dell'Amministrazione. La Commissione iniziò i suoi lavori il 4 ottobre 1976. Essa non ebbe soluzione di continuità nelle vicende istituzionali dalla Cassa al periodo commissariale all'Agensud. L'ultima seduta fu quella del 27 giugno 1990. Successivamente fu ricostituita dall'Agensud con deliberazione n. 5796 del 10 ottobre 1990. Presiedettero la Commissione Emanuele Terrana (1976-1978), Attilio Jozzelli (1978-1981), Gerolamo Colavitti (1981-1983), Enrico Calamita (1984-1990). Ne fu segretario Vincenzo Ferraro, dirigente della Divisione V personale. [a cura di Susanna Oreffice e Stella Zambonini]
ordinamento e strutturaLa serie è così organizzata: 1. Verbali delle sedute 2. Fascicoli delle sedute 3. "Atti generali" 4. "Ordini di servizio/ trasferimenti"
strumenti archivisticiInventario a cura di Susanna Oreffice e Stella Zambonini.
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