gerarchia | |
STRUTTURE DI CONTROLLO E DI CONSULENZA PREVISTE DALLA LEGGE ISTITUTIVA DELLA CASSA , 1975 - 1992 |
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Livello di descrizione | otherlevel 4 |
mostra tutte le schede aperte |
gerarchia | |
Consulenti giuridici , 1975 - 1992 |
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Livello di descrizione | series 1 |
Consistenza | bb. 40 |
storia istituzionale/biografia | L'art. 28, comma 3 della legge istitutiva 646/1950 (recepito dall'art. 19 del testo unico 1523/1967) disponeva che per la consulenza legale e la difesa in giudizio la Cassa si avvalesse dell'Avvocatura dello Stato. (negli anni Sessanta risulta attivo l'avv. Luciano Tracanna: delibere su suoi emolumenti, 11 dic. 1970 [p. 10655] e 6 apr. 1973 [p. ]. Dell'attività di Tracanna non si è conservata documentazione seriale. Probabilmente il suo archivio ha seguito le sorti della maggior parte della documentazione anteriore alla metà degli anni Settanta, che non ci è pervenuta per ragioni legate alle campagne di microfilmatura sostitutiva e agli scarti effettuati in occasione dei trasferimenti di sede dopo la chiusura di Agensud. Nei primi anni Settanta l'ampliamento delle attribuzioni della Cassa con il coinvolgimento degli enti Regione e il conseguente aumento del contenzioso rese necessario avvalersi di un numero maggiore di consulenti giuridici. In prossimità della scadenza dell'incarico all'avv. Tracanna, il Presidente Pescatore interessò l'Avvocato generale dello Stato, Giovanni Zappalà, affinché indicasse due legali dell'Avvocatura generale (9 gen. 1975). La consulenza era definita "in via breve". Furono segnalati i Vice Avvocati dello Stato Paolo Di Tarsia di Belmonte e Arturo Marzano, che entrarono in servizio dal 1° febbraio 1975. Una delibera del CdA del 7 feb. 1975 [p. 1478] riporta un rilievo del collegio dei revisori sulla necessità di limitare le consulenze esterne. Un'altra del 13 maggio 1975 [p. 5360] fissò il loro compenso anche in previsione del contenzioso sindacale derivante dalla cessazione degli enti edilizi. Tarsia di Belmonte fornirà ininterrottamente i suoi servizi fino al novembre 1991, il consulente giuridico più longevo nella storia della Cassa/Agensud. Marzano, invece, lavora fino all'aprile 1980, almeno a stare ai fascicoli conservati. Nell'ottobre di quell'anno inizia ad operare l'avv. Stefano Onufrio, i cui pareri arrivano al maggio 1992. Nel maggio 1981, infine, si aggiunge l'avv. Carlo Carbone, in servizio fino al marzo 1991. Anch'essi provengono dai ruoli dell'Avvocatura dello Stato. La Cassa ebbe pertanto un consulente giuridico fino al gennaio 1975, due fra il gennaio 1975 e il maggio 1981, tre a partire da quella data. L'Agensud ereditò i tre consulenti giuridici della Cassa (i loro archivi sono senza soluzione di continuità dall'uno all'altro ente). Le richieste di parere legale venivano sottoscritte dal responsabile della Divisione e controfirmate dal direttore centrale e dal direttore generale. Di norma il fascicolo contiene l'appunto/quesito (cui sono allegati documenti in originale o in copia per esporre i precedenti), la minuta del parere (datt. con correzioni ms.) e diverse copie del parere emesso. Non sappiamo con quali criteri gli affari venivano distribuiti fra i consulenti. Uno studio delle materie trattate dai singoli potrebbe far avanzare qualche ipotesi in merito. Ognuno ha gestito autonomamente il suo archivio nel quale i fascicoli sono sempre disposti in ordine cronologico. Ma mentre quelli di Marzano e Carbone non riportano segnature, quelli di Tarsia e Onufrio sono caratterizzati da una segnatura complessa: P.[numero]/A.[numero] dove P sta per "parere" e A per "appunto". A volte l'appunto non ha prodotto un parere; più frequentemente sono stati stilati più pareri a fronte di un appunto: questo spiega il disallineamento fra le due numerazioni. Solo i fascicoli di Tarsia riportano in copertina anche una "parola chiave" (appalto, concessioni, espopri, riserve, transazione, ecc.) che presuppone l'esistenza di schedari tematici. [a cura di L. Musci] |
Persone |
Colavitti Gerolamo Marzano Arturo Di Tarsia di Belmonte Paolo |
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gerarchia | |
Revisori dei conti , 1985 - 1986 |
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Livello di descrizione | series 2 |
Consistenza | b. 1 |
storia istituzionale/biografia | La legge 646/1950 prevedeva all'art. 21 che il collegio dei revisori dei conti fosse composto da tre membri effettivi e tre supplenti, in carica per due anni rinnovabili una sola volta. Un membro effettivo (che poi ricopre il ruolo di presidente del Collegio) e uno supplente erano nominati dal Presidente della Corte dei Conti tra i consiglieri della Corte; gli altri erano nominati dal Ministro per il tesoro. Il collegio lavorava continuativamente presso gli uffici della Cassa. I suoi compiti principali erano: la vigilanza sull'osservanza della legge da parte del Consiglio di amministrazione; l'accertamento della regolarità delle scritture contabili; il riscontro consultivo delle spese; la visione di tutti i documenti giustificativi delle spese. La norma venne confermata dall'art. 14 della legge 21 mar.1958, n. 259 "Partecipazione della Corte dei Conti al controllo sulla gestione finanziaria degli enti a cui lo Stato contribuisce in via ordinaria". Essa venne inclusa nel testo unico delle leggi sul Mezzogiorno (DPR 30 giu. 1967, n. 1523, art. 13) e poi nel testo unico delle leggi sugli interventi nel Mezzogiorno (DPR 6 mar. 1978, n. 218, art. 17, che portò a tre anni la durata del mandato). il decreto legge 18 set. 1984, n. 581 (convertito con modifiche nella legge 17 nov. 1984, n. 775), disciplinando il Commissario di governo, prorogò le norme sul Collegio fino a nuova legge organica sull'intervento straordinario. La legge 64/1986, art. 4, comma 6 innovò in materia: Il collegio dei revisori dei conti dell'Agenzia durava in carica tre anni ed era composto da tre membri effettivi e tre supplenti; di questi, un membro effettivo, cui spetta la presidenza, ed uno supplente erano nominati dal presidente della Corte dei conti tra i consiglieri della Corte stessa; gli altri quattro erano nominati dal Ministro del tesoro e dal Ministro per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno, ciascuno nella misura di un membro effettivo e uno supplente. I membri effettivi, se appartenenti a pubbliche amministrazioni, erano collocati fuori ruolo. [a cura di Leonardo Musci] |
Descrizione | Il collegio dei revisori dei conti veniva interessato a dare pareri su questioni di sua competenza. La struttura che intermediava queste consulenze era la Segreteria degli Organi collegiali - SOC (rango di Divisione). Si conserva una raccolta di questi pareri (e relativo carteggio) a partire dall'ottobre 1984 (solo uno precedente del feb. 1983), quindi già in periodo commissariale. Non si tratta pertanto di un pezzo dell'archivio del Collegio, ma di un pezzo dell'archivio della Segreteria degli Organi collegiali. Le minipratiche sono simili a quelle dei consulenti giuridici: un servizio sollevava una questione oppure comunicava degli elementi o faceva un appunto per la Segreteria degli Organi collegiali e il direttore generale o il presidente decidevano di coinvolgere il Collegio; il Collegio emetteva un parere (che spesso non si conserva), se vi erano richieste di chiarimento queste venivano fornite dalla Divisione competente e girate al Collegio per un benestare. Il più delle volte abbiamo solo i documenti SOC e delle Divisioni con il benestare finale (documenti in fotocopia). Emerge che il collegio aveva un suo registro autonomo di protocollo: il numeratore è intorno a 7000 a fine 1984, a 7286 a luglio 1986; perciò è verosimile che la numerazione fosse ininterrotta dal 1950. Le risposte hanno la forma di lettere-comunicazione su carta intestata del Collegio. L'importantissima attività ordinaria, che si fissava nei verbali delle sedute, riguardava invece l'esame preventivo delle monografie elaborate dai Servizi sui singoli progetti e le loro ricadute di spesa. Qui conserviamo i verbali in copia fotostatica trasmessa alla SOC. A marzo 1985 il numeratore è a 517, a luglio 1986 è a 594: coerente con un ritmo di circa uno ogni 3-4 settimane. Dopo il verbale 22 lug. 1986 si conserva il verbale 29 ott. 1986, numerato 1 (AgenSud). Si conservano qui i verbali: 16 mar. 1985, n. 517 22 mar. 1985, n. 519 1 apr. 1985, n. 521 4 apr. 1985, n. 522 24 apr. 1985, n. 523 9 mag. 1985, n. 527 13 mag. 1985, n. 528 16 mag. 1985, n. 529 29 mag. 1985, n. 530 31 mag. 1985, n. 531 3 giu. 1985, n. 532 6 giu. 1985, n. 534 20 giu. 1985, n. 536 20 giu. 1985, n. 537 26 giu. 1985, n. 538 2 lug. 1985, n. 539 8 lug. 1985, n. 540 9 lug. 1985, n. 541 24 lug. 1985, n. 542 29 lug. 1985, n. 543 31 lug. 1985, n. 544 31 lug. 1985, n. 545 2 ago. 1985, n. 546 8 ago. 1985, n. 547 16 set. 1985, n. 548 17 set. 1985, n. 549 24 set. 1985, n. 550 1 ott. 1985, n. 552 7 ott. 1985, n. 553 14 ott. 1985, n. 555 15 ott. 1985, n. 556 23 ott. 1985, n. 557 31 ott. 1985, n. 558 12 nov. 1985, n. 559 10 dic. 1985, n. 561 30 dic. 1985, n. 565 7 gen. 1986, n. 566 10 gen. 1986, n. 567 14 gen. 1986, n. 568 20 gen. 1986, n. 569 28 gen. 1986, n. 571 12 feb. 1986, n. 572 1 mar. 1986, n. 573 13 mar. 1986, n. 575 23 apr. 1986, n. 579 28 apr. 1986, n. 580 30 apr. 1986, n. 581 14 mag. 1986, n. 582 21 mag. 1986, n. 584 30 giu. 1986, n. 589 21 lug. 1986, n. 593 22 lug. 1986, n. 594 [a cura di Leonardo Musci] |
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